Allevamento Siberian Husky
LifeStyle Kennel

Nel nostro allevamento facciamo cucciolate limitate per dare ai futuri proprietari cuccioli sani e di ottima genealogia.
Seguiamo lo standard di razza per migliorarne il tipo, il movimento, l'espressione, la salute ed il temperamento
ed è per questo che non alleviamo per colore del mantello o colore degli occhi.
Tutti i nostri cuccioli sono figli di cani testati per le oculopatie ereditarie e la displasia dell'anca e del gomito,
 crescono in casa e vengono abbituati da subito a socializzare con le persone, i bambini e altri animali.

CONTRATTO             PRENOTAZIONE

di VALERIA ROSSI – “Domani vado a prendere il mio cucciolo: cosa mi serve, come mi devo comportare?”
Questa domanda me la rivolgono spessissimo, di solito verso le dieci di sera: così, quando dico “un kennel ce l’avete?”, mando tutti in paranoia perché no, non ce l’hanno e non sanno dove andarlo a prendere da un giorno all’altro.
Visto che ieri, per una volta, mi è stato chiesto “cosa serve e cosa si deve fare” con ampio anticipo sul ritiro del cucciolo (che arriverà a febbraio-marzo), ho pensato che forse un articoletto su questo tema potrebbe essere interessante.
E allora vediamo…

CHE COSA DOVETE PORTARE DA CASA siete da soli, assolutamente un kennel (trasportino), per mettere il cane in sicurezza ed evitare che venga sbalottato di qua e di là (nonché che venga a infilarsi tra i vostri piedi o che vi salti in braccio mentre guidate).
Se siete in due (o più) potreste teoricamente fare a meno del kennel e tenere il cucciolo in braccio (sul sedile posteriore, please: in caso di incidente, fatte tutte le corna del caso, il cucciolo tenuto in braccio sul sedile davanti rischierebbe traumi più gravi, esattamente come i bambini). Però ci sono buone possibilità che il cucciolo sbavi, vomiti o vi faccia la pipì addosso.
Certo,  ci si può proteggere in vari modi… ma ne vale la pena?
Molte persone pensano che sia urgentissimissimo far sentire al cucciolo il proprio odore, coccolarlo, fargli capire che non ha nulla da temere e che gli umani che stanno in macchina con lui sono la sua nuova famiglia: il che mi sta anche bene, se il cucciolo non soffre la macchina. Se invece la patisce (come avviene più o meno al 50% dei cuccioli) lui abbinerà il vostro odore, la vostra voce e le vostre coccole alla nausea che sta provando: e non mi pare proprio il miglior modo per fare conoscenza e instaurare un bel legame!
Siccome in realtà non muore nessuno se la reciproca conoscenza inizia due o tre ore dopo il ritiro del cucciolo: in due mesi non vi ha mai visto in faccia, qualche ora in più non gli cambierà di certo la vita!

Il kennel (che vi consiglio di prendere di buona qualità e direttamente di misura adatta al cane quando sarà adulto, perchè è una spesa abbastanza rilevante) deve stare chiuso: i cuccioli nati in un buon allevamento sono quasi sempre già abituati a starci dentro, quindi non sarà una tragedia.
Ma anche se fosse la sua “prima volta” in gabbia, meglio qualche pianto piuttosto che la porta aperta, che annullerebbe la sicurezza. Se il cucciolo è libero di gironzolare rischia di finirvi addosso (cosa che, oltre ad essere  pericolosa, potrebbe anche farvi prendere una multa), o peggio ancora di dare clamorose facciate alla prima frenata, facendosi anche male: molti casi di fobie verso l’automobile hanno origine proprio da un primo viaggio male organizzato.
Se il viaggio verso casa è molto lungo, il cucciolo dovrebbe scendere a sgranchirsi un po’ le zampe: ma solo se tollera bene collare e guinzaglio, perché altrimenti potremmo essere da capo, ovvero lui abbinerebbe la vostra immagine ad un’esperienza sgradevole (a nessun cane piace essere messo al guinzaglio per la prima volta!).
Se non è stato abituato dall’allevatore, meglio fare tutta una tirata: non muore se non mangia e non beve fino a  4-5 ore… e la pipì la farà nel kennel, che in questo caso avrete “pavimentato” con qualche traversina assorbente. Tanto non è affatto detto che fuori la farebbe! Il cucciolo è ovviamente spaventato e non sa bene dove  e con chi si trova, quindi è probabile che “chiuda i rubinetti” finché non si sentirà al sicuro.

Se siete proprio lontanissimi da casa, e il viaggio durerà più di cinque ore, allora dovrete per forza farlo scendere almeno una volta. In questo caso dovrete mettergli collare e guinzaglio (MAI fidarsi del fatto che un cucciolo “non si allontani mai troppo”: non vi conosce ancora, non si fida di voi e potrebbe tentare un fugone cercando di tornare  a casa sua… il che non è proprio simpatico, se siete in autostrada): cercate di non rendere troppo sgradevole l’esperienza, quindi non obbligatelo a seguirvi, ma andate dove vuole lui. Collare e guinzaglio dovrete portarveli da casa.
Portatevi anche un bel rotolone di carta assorbente da cucina. Anche due, che male non fanno. Così, se il cucciolo vomita o sporca, non verrete colti impreparati.

L’ultima cosa che vi consiglio di portare da casa è… un peluche.
L’idea mi è venuta quando volevo abituare i miei cuccioli al distacco dalla famiglia d’origine, portandoli uno per uno in casa e facendo passare loro una notte “con soli umani”.
Spesso si consiglia ai nuovi proprietari di mettere nella cuccia una sveglia, il cui “tic tac” dovrebbe ricordare al piccolo il battito cardiaco della mamma: ho provato, ma con i miei cani non mi pare che abbia mai funzionato troppo bene.
Ho ottenuto invece dei buoni risultati mettendo nella cuccia un peluche, appunto: e dopo il primo esperimento (fatto con un giocattolo fregato dalla cameretta del figlio) ho perfezionato l’idea programmando la cosa in anticipo e mettendo il peluche per qualche minuto in sala parto, con mamma e fratellini, prima di infilarlo nella cuccia.
Con il giocattolo così “trattato”, moltissimi cuccioli (non tutti: non illudetevi troppo!) hanno dormito serenamente e senza lamentarsi. L’unico problema è riuscire ad impregnare il peluche di “odore di famiglia” prima che i fratellini lo facciano entusiasticamente a pezzi: ma ci si può riuscire (basta non lasciarglielo a disposizione per troppo tempo).
 
COSA DOVETE FARVI DARE DALL’ALLEVATORE
Fatevi consegnare un sacchetto del cibo che il cane ha mangiato fino a quel momento: anche se voi pensaste di utilizza un mangine diverso, il cambiamento dovrà sempre essere progressivo e non troppo drastico. Quindi un po’ del suo cibo abituale vi servirà.
Se non intendete usare il peluche di cui sopra, potrete farvi consegnare una copertina o uno straccetto con l’odore della mamma e dei fratellini.
Per quanto riguarda i documenti, l’allevatore dovrebbe consegnarvi:
 
a) fotocopia dell’iscrizione di cucciolata all’ENCI (modello A). Siccome il mondo è pieno di gente onesta, e qualcuno ha utilizzato tali fotocopie per “contrabbandare” cucciolate senza pedigree, alcuni allevatori non si fidano più e non consegnano nulla: però devono almeno mostrarvi l’iscrizione della cucciolata;
b) documento che certifichi la registrazione del cucciolo all’anagrafe canina, con attestato dell’impianto del microchip;
c) libretto sanitario, dal quale devono risultare sverminazioni e vaccinazioni effettuate fino al momento della consegna.
L’allevatore dovrà anche mostrarvi:
1 – i risultati dei test a cui sono stati sottoposti i genitori per il controllo delle malattie genetiche (displasia dell’anca e  del gomito, spondilosi, malattie cardiache, problemi oculistici eccetera: ogni razza ha i suoi). Dovreste sempre essere VOI ad informarvi sulle patologie più diffuse nella razza, prima di prendere il cucciolo: in teoria non dovreste proprio prendere nessun cucciolo se i genitori non sono stati testati (per le malattie testabili, ovviamente: non tutte lo sono), ma qui si entra in un campo minato visto che pochissimi Club di razza impongono i test. A volte si limitano a “consigliarli”…e altre volte non se ne interessano proprio. Siccome quasi tutti i test sono piuttosto costosi, non meraviglia il fatto che pochi allevatori li facciano (ma quei pochi sono Allevatori con la A maiuscola).
2 – i pedigree di entrambi i genitori (in originale quello della madre, anche solo in fotocopia quello del padre, se è stata presa una monta esterna).
Infine, i migliori allevamenti consegnano un libriccino, un CD o delle dispense con le “istruzioni per l’uso” del cucciolo, ovvero con consigli pratici sulla cura, l’igiene, la prima educazione del cucciolo. Non è certo obbligatorio, ma… se c’è, fa piacere.

UNA VOLTA ARRIVATI A CASA…
… c’è un solo imperativo: non-rompetegli-le-scatole!
Lasciatelo girare, annusare, esplorare: se fa pipì, amen. Non fate peso alla cosa e pulite senza farvi vedere da lui.
Non corcatelo di coccole, carezze, cibo: non è neppure detto che mangi, appena entrato in casa, perché è preoccupatissimo e deve prima capire cosa sta succedendo.
Dategli i suoi tempi e non imponetegli i vostri: ma di tutto questo ho già parlato in un altro articolo, al quale vi rimando.
Anche su ciò che dovrete aver già preparato casa esiste già un articolo, tratto da un mio libro.
Resta soltanto da trattare il “dramma della prima notte”, fonte di mille angosce, dubbi e domande: in casa o fuori? Con noi o lontano da noi? Se piange devo ignorarlo o coccolarlo?… e così via.
Siccome le domande sono davvero tante, penso che meritino un articolo a parte: lo troverete online domani.


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Allevamento Siberian Husky
Allevamento LifeStyle Siberian - cuccioli di siberian husky a Ferrara
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